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Roma non è una città facile da comprendere in una sola visita, e bisogna prendersela con calma, anche se i giorni a disposizione sono pochi. È inutile affannarsi per tentare di vederla tutta, non basterebbe un mese, forse una vita intera. Meglio puntare sui dettagli, da godersi senza fretta.

Nella nostra civiltà veloce, invece, gli ignari turisti sono convinti che una visita fugace, lungo la tradizionale direttrice Vaticano-Colosseo, consenta di vedere l’indispensabile e di accumulare un sufficiente gruzzoletto di emozioni. Questi novelli soldatini armati di reflex, alla ricerca di trofei da portare a casa, rimbalzano affrettatamente da un’attrazione all’altra seguendo i precetti della guida turistica come fossero quelli di un testo sacro.

 

Parola d’ordine: abbandonare i classici itinerari turistici

Una visita del vasto ed incantevole centro storico ovviamente è imprescindibile. Il modo migliore di scoprire il ventre della città è quello di camminare senza una meta precisa fino a perdersi attraverso le vecchie stradine tortuose. È più affascinante incappare casualmente in monumenti, trovarsi all’improvviso davanti a mirabili visioni, mettendo insieme un po’ alla volta la propria immagine dell’Urbe, piuttosto che visitarla a tappe forzate seguendo un percorso predeterminato.

Ma il fascino di Roma non si ferma a questa parte della città. Esso va oltre, si estende ai tanti quartieri, ognuno con il suo carico di arte e di storia, che si rincorrono fra loro fino a disperdersi nella campagna romana. Ma appunto gran parte di queste piccole città nella città, che ne rappresentano il tesoro più nascosto, vengono disertate dalla maggior parte dei turisti. Solo i meno  frettolosi ed i più curiosi hanno la fortuna di scoprirne qualche ritaglio e tornano a casa riportando notizie di bellezze mai viste.

Roma non è solo il Cupolone da cartolina. Roma è anche l’archeologia industriale di Ostiense, il razionalismo metafisico dell’Eur, l’unicum architettonico della Garbatella, il liberty gotico-barocco del quartiere Coppedè, il proletario divenuto vintage del Pigneto. Roma sono le vestigia classiche che spuntano come miraggi inaspettati nelle grigie periferie, lapidi che vegliano imperturbabili nel caos cittadino, antichi archi ed acquedotti che inghiottono lamiere in movimento. Roma è la caciara dei mercati rionali e la saggezza popolare dentro i bicchieri di romanella nelle vecchie osterie. Roma è la distesa verde di giardini, ville e parchi, dove le impronte di passate civiltà cercano di non affogare nel lussureggiare della natura.

 

Un’altra Roma da raccontare

Il  nostro intento è rendere accessibile il respiro della città eterna a chi del turismo di plastica ne ha abbastanza. Vogliamo svelare percorsi alternativi a chi vuole conoscere borghi, piazze, vicoli, fontane, personaggi, botteghe, mercati, che a Roma passano in secondo piano di fronte alla ricchezza di ben più famose meraviglie, ma altrove sarebbero abilmente mitizzati e capitalizzati. Questi luoghi raccontano altre storie, vicende umane sconosciute, odori e sapori genuini, tradizioni dimenticate. Raccontano un’altra Roma, o forse la vera Roma, quella non corrosa dalla patina turistica.

È questo lo sguardo su Roma che vogliamo offrire, attraverso i nostri occhi ammaliati dai suoi molti volti e delle sue mille anime.

Il nostro, infatti, è un puro atto di amore verso la nostra città. Perché siamo fermamente convinti che nessun luogo è come Roma.

Gabriella Massa

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