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Un ciclo di itinerari a piedi e di visite guidate con aperture straordinarie dedicato alla storia della Roma fascista e alla sua architettura

Pensiamo che, trascorsi 80 anni dalla fine di questa pagina buia della storia italiana, abbiamo la distanza necessaria per poter valutare una stagione artistica che è stata florida e che ha visto al lavoro i maggiori artisti e architetti italiani riconosciuti a livello internazionale, nonostante spesso la loro giovane età. Tali passeggiate e visite hanno prettamente un taglio artistico-architettonico, ma sono sempre corredate da una parte storica che contestualizza il quadro politico in cui le opere e gli edifici si vanno a iscrivere o l’uso ideologico che ne è stato fatto, e che approfondisce alcune pagine e aspetti del regime totalitario fascista.

L’Eur, con i suoi spazi scenografici ed il monumentale marmo bianco che richiama alla memoria le antiche architetture del mondo classico, presenta una dimensione urbanistica unica nel suo genere. Nato come sede della grande Esposizione Universale del 1942 che, a causa del conflitto mondiale, non si terrà mai, era l’occasione perfetta per il regime fascista di glorificare la grandezza della propria civiltà e, allo stesso tempo, di portare avanti una nuova pianificazione territoriale della capitale.

In bilico tra l’adesione alle correnti moderniste europee e la più eloquente retorica fascista, l’Eur – insieme al Foro Italico – è il più grande esempio di Razionalismo a Roma: una corrente architettonica dallo stile essenziale, geometrico, astratto, in cui la purezza del segno e lo spazio vuoto assurgono a valore. Non a caso, proprio per questa sua dimensione metafisica e la sua atmosfera sospesa, l’Eur è stato un set naturale per numerosi film italiani dagli anni Sessanta in poi; in particolare, sarà utilizzato da Federico Fellini come vero e proprio teatro di posa per alcuni dei suoi capolavori, e diventerà metafora della solitudine e del vuoto interiore dei personaggi di Michelangelo Antonioni.

Ma l’Eur non si ferma alla Seconda Guerra Mondiale: dopo l’iniziale abbandono, dagli anni Cinquanta conoscerà nuovi sviluppi urbanistici, soprattutto grazie al grande impulso dei Giochi Olimpici del 1960, trasformandosi nell’attuale zona residenziale e direzionale. Seguiremo cronologicamente tali sviluppi, che modelleranno il quartiere monumentale sulle esigenze della città moderna e polifunzionale, fino ai progetti incompiuti del nuovo Millennio.

Il Foro Italico, l’ex Foro Mussolini, nasce come moderno spazio urbano dedicato alle attività sportive per la gioventù, con grandi edifici ed impianti coperti, ma anche ad ospitare le adunate celebrative del Regime. Il vasto complesso rappresenta uno dei principali interventi a scala urbana del regime fascista e, nonostante la retorica del classicismo monumentale, un esempio di progettazione urbanistica coerente.

Come per l’Eur, nasce per volontà di Mussolini su un sito ancora vergine, tra le verdi pendici di Monte Mario e l’ansa del Tevere, e sfrutta la morfologia del luogo inserendosi così in maniera armonica nel paesaggio naturale, risultando pienamente inserito all’interno della città sia dal punto di vista urbanistico che da quello funzionale. Il progetto viene elaborato ad Enrico Del Debbio negli anni 1928-32, e continuato da Luigi Moretti negli anni 1936-41.

Lo Stadio dei Marmi, l’edificio delle Piscine, la Casa delle Armi, lo Stadio Olimpico, il Palazzo della Farnesina, l’Accademia di Educazione Fisica (odierna sede del CONI), il Ponte Duca d’Aosta, il monolite di Costantino Costantini, la fontana del Globo: queste diverse costruzioni testimoniano l’oscillare del progetto tra rigido classicismo e razionalismo avanzato, e l’aspirazione all’unità tra architettura, scultura, decorazione e vasti spazi scenografici.

Il complesso della Città Universitaria, realizzata tra il 1932 ed il 1935 per esaltare uno dei luoghi simbolo della gioventù fascista, rappresenta un esempio costruttivo dalla forte spinta razionalista e di avanguardia, nonostante la concezione generale riproponga le forme classiche e simmetriche tipiche della monumentalità di epoca fascista.

La progettazione, che ripropone l’antico tema della piazza, fu affidata a Marcello Piacentini, che scelse e coordinò un gruppo costituito da affermati professionisti, ma anche da alcuni architetti dell’ultima generazione, tra i quali Giò Ponti, Giuseppe Pagano, Giuseppe Michelucci e Giuseppe Capponi.

Il nostro itinerario ci porterà lungo la storia di una delle Università più antiche del mondo attraverso gli edifici sontuosi e a tratti metafisici della sua sede moderna entrando con un permesso speciale negli edifici dei Dipartimenti di Fisica, Chimica, Matematica e Biologia Ambientale. Completeranno il percorso la visita della Cappella e dell’Aula Magna del Rettorato, dove ammireremo il murale di Mario Sironi “L’Italia tra le arti e le scienze” da poco riportato alla luce dopo un lungo restauro.

Uno slowtour sulle tracce degli sventramenti del centro storico realizzati dal regime fascista per la costruzione della Roma Mussolinea. Passeggeremo dal Velabro ai Fori Imperiali raccontando delle distruzioni del tessuto urbano che cambieranno il volto del centro storico, del patrimonio perduto e dei progetti di risistemazione del nuovo centro monumentale, per liberare “dalle deturpazioni mediocri tutta la Roma antica e medievale”.

Non mancherà come al solito il racconto delle location cinematografiche che incontreremo.

Uno slowtour sulle tracce degli sventramenti del centro storico realizzati dal regime fascista per la costruzione della Roma Mussolinea. Passeggeremo dal Ponte Sant’Angelo a Piazza San Pietro ripercorrendo la storia millenaria dell’area con un focus sui mutamenti del tessuto urbano che ne cambieranno il volto fino all’apertura di Via della Conciliazione. Racconteremo delle distruzioni e ricostruzioni, tra le scomparse Piazza Scossacavalli e Piazza Rusticucci, alla ricerca delle tracce di questo pezzo di Roma andato perduto: le mura leonine, la chiesa di S. Maria di Traspontina, il palazzo Torlonia, il Palazzo dei Convertendi ed il Palazzo di Jacopo da Brescia attribuito a Raffaello.
Non mancherà come al solito il racconto delle location cinematografiche che incontreremo.

Visita con permesso speciale dell’ex Casa di Lavoro per i Ciechi di Guerra dell’arch.Pietro Aschieri, importante opera tra le più complesse del panorama edilizio moderno. Un edificio dove, riportando le parole del suo progettista, “superfici lisce, chiare e piene si alternano con quelle forate. Assenza assoluta di decorazione, tutto l’effetto architettonico è basato sul gioco dei volumi semplici che io non ho voluto tormentare con fasciature o cornici”.

Nella nostra visita guidata, racconteremo il ruolo dell’associazionismo e dell’assistenzialismo nel regime fascista, e la storia dell’Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra e del suo discusso presidente Carlo Delcroix.

E racconteremo la storia del progetto di un edificio pensato per abitazione e laboratorio di lavoro per i Ciechi di Guerra. Andremo alla scoperta di tutti gli ambienti interni e i cortili esterni dell’edificio di Aschieri, seguendone la forma sinuosa e raccontandone le funzioni: il salone per riunioni, conferenze e audizioni musicali, i laboratori di maglieria, la sorprendente cappella, la bellissima scala ellittica.

Ci districheremo lungo una planimetria complessa che rivela una grande funzionalità degli ambienti in armonia con un’estetica essenziale, priva di decorazioni ma ricca di soluzioni plastiche, e ammireremo il lodevole restauro compiuto, negli anni Novanta, sotto la direzione dello Studio Passarelli, dalla Luiss Guido Carli che ha adibito l’edificio a sede della Facoltà di Giurisprudenza.

Edificata tra il 1925 e il 1928 da Marcello Piacentini, e inaugurata in occasione del decimo anniversario della Prima Guerra Mondiale, la Casa Madre dei Mutilati e Invalidi di Guerra si erge come un austero sacrario in ricordo dei valorosi soldati che combatterono e caddero.

L’edificio, infatti, presenta una forte solennità spirituale, e la pianta pentagonale ricorda una fortezza rinascimentale, rivestita di travertini e tufo. Nella nostra visita ammireremo all’interno gli arredi originali disegnati dal Piacentini, la bella cappella con affreschi del Romanelli, il magnifico ed elegantissimo scalone, le porte bronzee eseguite da Morbidicci e da Prini, la Sala del Consiglio con elegantissime tarsie lignee e, in una sala, gli aulici affreschi di Sironi e inneggianti al Duce e alla monarchia, riscoperti alcuni decenni fa. Visiteremo, infine, il solenne cortile che conserva apparati decorativi di carattere militaresco a cu parteciparono i migliori artisti dell’epoca, da Mario Sironi ad Antonio Giuseppe Santagata.

Nella nostra visita guidata, racconteremo anche il ruolo dell’associazionismo e dell’assistenzialismo nel regime fascista, e la storia dell’Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra e del suo discusso presidente Carlo Delcroix.

Una visita guidata con permesso speciale del Palazzo dei Congressi all’Eur, gioiello architettonico progettato da Adalberto Libera ed edificato tra il 1939 e il 1949.

Racconteremo la storia del progetto, che è quello che maggiormente si è sottratto ai vincoli retorici e classicisti del progetto dell’E42, e che si spinge verso una raffinata avanguardia razionalista. Scopriremo la struttura sia su tutto il perimetro esterno, soffermandoci sull’originale facciata posteriore, sia al suo interno, visitando il Foyer, la Sala dei Congressi e il Salone dei Ricevimenti con la sua meravigliosa copertura a vela metallica. Completerà la visita l’affaccio sulla suggestiva terrazza.caratterizzata da uno splendido belvedere, da un prestigioso teatro all’aperto e dai giardini pensili di arredo.

Non mancherà, come al solito, il racconto dei numerosi registi che hanno utilizzato l’edificio come set nei modi più anomali, da Elio Petri a Bernardo Bertolucci a Dario Argento.

Una visita guidata con permesso speciale di Palazzo Piacentini, attuale sede del Ministero dello Sviluppo Economico.

Il palazzo, progettato e realizzato tra il 1928 e il 1932 da Marcello Piacentini e Giuseppe Vaccaro come sede del Ministero delle Corporazioni, si presenta come una vera e propria galleria dell’arte italiana della prima metà del Novecento, contando opere di Antonio Maraini, Ercole Drei, Fausto Pirandello, Francesco Trombadori, Enrico Prampolini, Fortunato Depero. Su tutte campeggia imponente la vetrata “La Carta del Lavoro” di Mario Sironi, sovrastante la grande scala a doppia rampa che immette nel Salone degli Arazzi, così definito per le eccezionali opere tessili di Ferruccio Ferrazzi.

Percorreremo, con una guida preposta del MISE, la storia di questo palazzo dal carattere architettonico monumentale ed austero, seguendo le opere d’arte, i fregi, i bassorilievi, i preziosi tessuti, i vetri, marmi e legni pregiati che ben si coniugano con la solennità degli ambienti in una perfetta armonia compositiva.

Una visita guidata della Sala Cadorin del Grand Hotel Palace tra gli affreschi realizzati nel 1926 da Guido Cadorin durante la degustazione di pasticceria secca di produzione artigianale con un tè, caffè, cappuccino, succo d’arancia o prosecco.

Ripercorreremo la storia urbanistica e architettonica di Via Veneto e delle architetture di Marcello Piacentini. Poi entreremo, raccontandone la storia, nel vecchio Albergo degli Ambasciatori, oggi Grand Hotel Palace, dove comodamente seduti sorseggiando una bevanda calda ammireremo il ciclo di affreschi del maestro decoratore veneziano Guido Cadorin e le atmosfere qui rievocate dell’alta società romana degli anni Venti del Novecento. Gli affreschi, infatti, riproducono in un’architettura trompe l’oeil una festa notturna nel salone dell’Albergo: una serie di scene animate dai personaggi abbigliati secondo la moda dell’epoca in cui è possibile riconoscere i ritratti di personaggi famosi, di cui racconteremo le storie, tra cui Giò Ponti, Giuseppe Bottai, Achille Funi, l’amante del Duce Margherita Sarfatti e lo stesso Marcello Piacentini.

Una visita con permesso speciale accordatoci dal CONI, del Salone d’Onore del CONI e dell’Edificio delle Piscine, in origine chiamato Palazzo delle Terme, dove vedremo la Piscina Olimpica coperta, la Piscina Pensile per bambini e la Palestra del Duce, progettata da Luigi Moretti.

Il Foro Italico, l’ex Foro Mussolini, nasce come moderno spazio urbano dedicato alle attività sportive per la gioventù, con grandi edifici ed impianti coperti, ma anche ad ospitare le adunate celebrative del Regime. Il vasto complesso rappresenta uno dei principali interventi a scala urbana del regime fascista e, nonostante la retorica del classicismo monumentale, un esempio di progettazione urbanistica coerente.

Dopo un tour a piedi tra i diversi edifici ed impianti del Foro, visiteremo, grazie ad un permesso speciale accordatoci dal CONI, il Salone d’Onore del CONI e l’edificio delle Piscine, in origine chiamato Palazzo delle Terme, dove vedremo la Piscina Olimpica coperta, la Piscina Pensile per bambini e la Palestra del Duce, progettata da Luigi Moretti.

Visita dell’edificio dell’ex Casa della Gil di Trastevere, gioiello architettonico di Luigi Moretti. Progettata a partire dal 1933 da Luigi Moretti, la Casa della Gioventù Italiana del Littorio in Largo Ascianghi fu commissionata dall’Opera nazionale Balilla, come struttura dedicata alla cultura e allo sport, con piscine e palestre a più livelli.

L’alta torre foderata di travertino, la disposizione degli spazi che al suo interno riflette le molteplici funzioni a cui gli ambienti erano destinati, i volumi geometrici rigidi che si alternano a linee più sinuose, la plastica scala elicoidale, l’angolo svuotato e trasparente a mettere in risalto il corpo scala retroilluminato, fanno di questo edificio un vero gioiello dell’architettura italiana razionalista, che esploreremo in ogni dettaglio.

La visita guidata di taglio architettonico sarà arricchita da un approfondimento storico sull’utilizzo dello sport e l’esaltazione dello sforzo fisico come punti cardine per la formazione dei giovani che dovranno incarnare l’Uomo Nuovo, che l’ideologia totalitaria fascista puntava a formare.