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LUOGHI E EVENTI

Festa del papà: 12 film che raccontano storie di padri indimenticabili

By 18/03/2024Marzo 25th, 2024No Comments

Il 19 marzo si festeggia la Festa del Papà e ricorrenze come questa – si sa – servono a ricordarci quanto sono preziosi i nostri legami affettivi che a volte diamo per scontati nella fretta della quotidianità, o nella rabbia e dispiacere delle divergenze e diversità di carattere. Per altri, invece, sono dolorose perchè portano a galla in modo più forte il ricordo del papà che non c’è più.

Siccome sto in fase intimista, ho pensato di condividervi una lista di film in cui sono narrate varie storie di paternità. Rimando a tempi più favorevoli, invece, la lista delle migliori pasticcerie di Roma dove mangiare le più buone zeppole di San Giuseppe.

1. Nel nome del padre (1993) di Jim Sheridan

Il primo film che mi è balzato in mente quando ho pensato ad una storia di amore incondizionato di padre verso un figlio, che sboccia come un fiore tra i dissidi e le divergenze, è “In the name of father”, un’opera che ha sullo sfondo un’Irlanda e un’Inghilterra sconquassate dagli attentati terroristici e dalle bombe per mettere in luce gli errori e gli scandali di un governo che si faceva garante di sicurezza, ma è incentrata sul legame che si salda in carcere tra un padre ed un figlio, tanto vicini quanto distanti per idee e psicologia. Tratta da una storia vera, racconta la vicenda di alcuni ragazzi nord-irlandesi accusati ingiustamente di un attentato dell’Ira a Guildford, ed in carcere oltre a Gerry Conlon finisce anche suo padre: in questo modo i due hanno modo di riavvicinarsi e sostenersi nella dura esperienza condivisa, e il figlio dopo la morte del genitore continuerà la sua lotta per la verità “nel nome del padre”. Una pellicola onesta, coraggiosa e con una forte morale, che vanta oltretutto una colonna sonora eccellente ed un cast più che eccezionale di cui fanno parte Daniel Day-Lewis, Pete Postlethwaite e Emma Thompson.

2. La vita è bella (1997) di Roberto Benigni

Un’altra storia commovente di un rapporto tra padre e figlio, seppur con toni e atmosfere diverse dal film precedente, è “La vita è bella”, pellicola con cui Roberto Benigni vince tre Oscar per Miglior Film in Lingua Straniera, Migliore Attore Protagonista e Migliore Colonna Sonora, quell’indimenticabile colonna sonora composta da Nicola Piovani. Anche in questo film la Storia fa da sfondo, quella della Seconda Guerra Mondiale e dell’Olocausto, alla storia di un padre, Guido, un ebreo italiano che viene deportato insieme alla sua famiglia in un lager nazista e cerca di proteggere il figlio dagli orrori dell’Olocausto facendogli credere che tutto ciò che vedono sia parte di un gioco, in cui il razzismo e il nazismo diventano favola e dove dovranno affrontare prove durissime per vincere il meraviglioso premio finale, lasciando che il bambino viva un’infanzia spensierata. Un film pieno di amarezza e poesia.

3. Mrs Doubtfire (1993) di Chris Columbus

Elogio dei padri che magari sono imperfetti, ma che amano alla follia i propri figli. Al punto che, dopo un doloroso divorzio, arrivano a vestirsi da donna per fingersi la governante e tata perfetta – Mrs. Doubtfire appunto pur di trascorrere del tempo con i figli, che con la sentenza del giudice sono stati affidati alla madre. L’istrionico Robin Williams, in una delle sue interpretazioni più strabilianti, ha vinto il Golden Globe per questo ruolo

4. Kramer contro Kramer (1979) di Robert Benton

5. Captain Fantastic (2016) di Matt Ross

Vivere nel cuore di una foresta del Nord America, cacciare per mangiare, rifiutare il Natale e festeggiare invece il compleanno di Noam Chomsky: Captain Fantastic è la storia di un padre hippie fuori tempo massimo, che cresce così i suoi sei figli, in una commedia indie che è una riflessione sull’educazione e sull’american way of life. E sulle scelte difficili che deve fare un genitore.  Viggo Mortensen è Ben Cash, un padre anticonformista che ha cresciuto i figli nei boschi, lontani dal consumismo e in sintonia con la natura. La morte della moglie però costringe la famiglia e tornare in una società che non conoscono, con tutti i problemi che questo comporta.

6. Big Fish – Le storie di una vita incredibile (1998) di Tim Burton

Il film di Tim Burton del 2003, nel pieno stile del regista statunitense, è la storia di un uomo che ha passato la vita a raccontare storie quasi fantastiche, al punto che suo figlio lo reputa un bugiardo e tronca i rapporti con lui. Il film attraversa il difficile rapporto tra un padre visionario e stravagante e un figlio razionale e scettico, che si scioglie quando il figlio si accorgerà che l’amore per la narrazione del genitore era genuino e riuscirà a guardare il mondo con gli stessi occhi incantati del padre. Una delle migliori opere di Tim Burton, che aveva appena perso il papà e stava per diventare genitore a sua volta.

7. The Father (2020) di Florian Zeller

Tratto dall’omonima pièce teatrale da lui stesso scritta e di gran successo sui palcoscenici di Parigi, Londra e New York, Florian Zeller al suo esordio dietro la macchina da presa, ci racconta la storia di una figlia alle prese con un bizzarro e divertente padre affetto da demenza senile. Spiazzante, disarmante e potentissimo, fa provare allo spettatore sulla sua pelle tutto il dolore della perdita nel paradosso di un limbo di semi-vita, in quanto rovescia la prospettiva e trascina il pubblico dentro la mente fallace del suo protagonista, invece di osservarne le conseguenze e il deterioramento dall’esterno. E dunque spazio a situazioni e informazioni confusionarie, personaggi improvvisamente interpretati da nuovi attori, e un generale rifiuto della progressione narrativa comunemente intesa. Un espediente che funziona, ma che come a teatro sarebbe sterile senza una grande interpretazione centrale, quella di Anthony Hopkins che interpreta uno dei più straordinari ruoli della sua carriera, che gli è valso un secondo Oscar come Miglior Attore dopo quello per Il silenzio degli innocenti.

8. Mi chiamo Sam (2001) di Jessie Nelson

Sam Dawson è il padre di Lucy Diamond e si prende cura di lei, dopo l’abbandono della madre, ma soffre di una disabilità mentale e la sua intelligenza è proprio quella di un bambino di sette anni. Significa che sua figlia, fra poco, sarà più matura di lui, e per questo gli viene tolta dagli assistenti sociali ed affidata a una famiglia “normale”. Ma Sam decide di non arrendersi e di combattere la dura battaglia col sistema per riavere la figlia. Commovente l’interpretazione di Sean Penn, che si muove nei meandri di un legame speciale e immutato tra padre e figlia.

9. La ricerca della felicità (2006) di Gabriele Muccino

Will Smith recita con il figlio Jaden per mettere in scena la storia vera di un uomo che, grazie alla forza di volontà, trasforma l’indigenza in motore per dare una scossa alla sua vita e regalare al bambino un futuro dignitoso. Oggi è un imprenditore milionario.

10. Anche libero va bene (2006) di Kim Rossi Stuart

Un’altra storia di un padre che tira su dei figli nelle difficoltà finanziare. Kim Rossi Stuart alla sua prima opera alla regia, interpreta Renato, un padre single che vive coi suoi due figli, Viola e Tommi, che, abbandonato dalla moglie Stefania, cerca di condurre avanti al meglio la famiglia, ma non è semplice quando si hanno anche problemi di lavoro.  Spaccato di vita fra le mura di casa, che si ispira, seppure alla lontana, al cinema del Neorealismo, “Anche libero va bene” corre sul concetto del modo di vivere l’infanzia, e della differenza di sguardo sul mondo che possono avere un padre e un figlio. E’ un film delicato che io ho amato.

11. Tutta colpa di Freud (2014) di Paolo Genovese

Un altro padre lasciato solo dalla moglie a crescere dei figli. Anzi, in questo caso si tratta di tre figlie, giovani adulte con problemi di cuore a cui questo padre premuroso, attento e aperto (non a caso fa lo psicanalista) cerca di dare ascolto e aiuto. “Tutta colpa di Freud”, diventato anche serie, non è sicuramente il film più memorabile di Paolo Genovese, ma ha una costruzione narrativa fresca e la capacità di orchestrare un coro di attori con leggerezza e mai volgarità. Ma l’interpretazione di Marco Giallini la fa da padrone, lui che nella realtà, dopo la morte della moglie, si è trovato a crescere da solo due figli di 12 e 5 anni.

12. Ladri di biciclette (1948) di Vittorio De Sica

A chiudere questa breve carrellata di film incentrati sul legame tra padri e figli, non potevo non inserire il capolavoro del neorealismo, “Ladri di Biciclette”. Il film segue le vicende di Antonio Ricci e la sua ricerca della bicicletta rubata e che gli è essenziale per lavorare come attacchino. Nelle sue peripezie viene accompagnato dal figlio Bruno, in quello che può essere considerato un road movie che si consuma lungo l’arco di una domenica romana. Sullo sfondo vi è la Roma misera e stracciona dell’immediato dopoguerra, che grazie ai film neorealisti entrerà nell’immaginario cinematografico mondiale. E’ vi è la disperazione della fame, delle macerie, della miseria, dell’arte di arrangiarsi, e anche del cinismo e opportunismo, contro il cui urto sarà d’appiglio l’amore incondizionato tra un padre ed un figlio.

 

Gabriella Massa

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