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ARTEROMA NELLA LETTERATURA

Casa Museo di Mario Praz

Dopo che dal 2020 era stato chiuso per approfonditi restauri, sia della struttura sia delle opere, 1° marzo 2024 ha riaperto la Casa Museo di Mario Praz, celebre anglista, critico e saggista, dove visse gli ultimi anni della sua vita – dal 1969 al 1982 – tra dipinti, sculture e preziosi arredi dell’Ottocento, come se quel secolo non fosse mai finito. D’altronde il suo appartamento al centro di Roma è collocato in un contesto ideale a tal proposito;  si trova al terzo piano di Palazzo Primoli, in Via Zanardelli a Roma, che oltre al Museo Napoleonico ospita anche la Fondazione Primoli, entrambi istituzioni fondati dal Conte Primoli discendente di Napoleone.


Chi era Mario Praz

Mario Praz è stato un noto anglista, forse il più noto, nonchè saggista, scrittore, critico, traduttore e giornalista. Professore di Lingua e Letteratura Inglese all’Università di Roma, si occupò di letteratura italiana, francese, spagnola, tedesca e russa, concentrandosi particolarmente sull’Inghilterra tra il Seicento e l’epoca Vittoriana, producendo oltre 2600 pubblicazioni. Come critico approfondì l’influsso della letteratura e della cultura italiana in Inghilterra e illustrò figure e aspetti particolari della letteratura inglese, mosso da un vivo e appassionato interesse per la storia e per il costume.


La collezione della Casa Museo di Mario Praz

La Casa Museo di Marzio Praz ospita, in dieci ambienti eleganti ed austeri, oltre 1200 pezzi, tra dipinti, sculture e preziosi arredi databili tra la fine del ‘700 e la prima metà del XIX secolo che il critico e saggista collezionò in oltre sessanta anni. Mario Praz, ha raccolto i pezzi della sua wunderkammer sul mercato antiquario europeo ma anche in Russia; mobili francesi e inglesi, un miscuglio di Neoclassicismo e Stile Impero, numerosi ritratti delle famiglie regnanti dai Borbone ai Bonaparte, diorami, strumenti musicali, malachiti russe, cristalli boemi, bronzi francesi, porcellane tedesche, le vedute di città italiane ed europee, e tanti sorprendenti oggetti che formano una raccolta che vale sicuramente una visita. Una vera e propria collezione dal respiro europeo, frutto di numerosi viaggi. D’altronde gli anni di studio a Londra – dove si recò nel 1923 con una borsa di studio e un impegno di lavoro al British Museum – e i lunghi anni di docenza tra Liverpool e Londra animarono la curiosità intellettuale di Praz, e di tutto questo si trova traccia nel grande mondo di spazialità ed eclettismo che è questa casa.

Ogni pezzo è stato accuratamente studiato e disposto da Praz negli ambienti in cui egli ha vissuto a Roma, prima nel grande appartamento di palazzo Ricci in Via Giulia, poi dal 1969 in Palazzo Primoli, dove è rimasto fino alla morte.

Uno dei dipinti che si trovano appesi nella Casa Museo, raffigura proprio il grande salone della prima abitazione di Praz che affacciava su Piazza de’Ricci.

Dipinto interni Palazzo de’Ricci

Alle pareti molti dipinti rappresentano vedute di interni ottocenteschi e non è inconsueto ritrovare tra gli arredi della casa qualcuno degli oggetti riprodotti nei dipinti stessi come ad esempio la grande arpa Erad degli inizi del secolo XIX collocata nello studio, nei pressi di un ritratto di signora che in abito azzurro alla moda del 1830 si appoggia ad un identico strumento musicale.

I pezzi che più mi hanno impressionato sono stati gli innumerevoli lampadari, ognuno diverso dall’altro, e un anomalo Memento Mori di coppia.

L’arredamento fu una vera e propria passione di Praz, tanto che all’argomento dedicò già nel 1949 il libro Filosofia dell’arredamento. Il volume tratta le linee principali dello sviluppo degli stili d’arredamento dall’antichità ai primi del Novecento. L’edizione fu poi integrata da Praz circa vent’anni dopo con un apparato di illustrazioni e commenti sui modi in cui l’uomo ha organizzato e decorato gli ambienti della vita quotidiana.

L’allestimento della casa romana rispetta fedelmente la volontà del proprietario, il quale aveva stabilito dettagliatamente nel testo-guida alla sua collezione, La casa della vita, la sistemazione di ogni singolo pezzo. Per mancanza di spazio molte stampe, acquarelli e disegni  non sono esposti nei nove ambienti della casa, ma giacciono nelle cantine.


La nascita della Casa Museo

L’appartamento di Mario Praz è diventato una casa museo a seguito dell’acquisto, dopo la sua morte, della collezione dagli eredi nel 1986 da parte dello Stato Italiano, mentre l’appartamento è concesso in affitto dalla Fondazione Primoli.  La Casa Museo è stata aperta nel 1995, dopo una scrupolosa e filologica ricollocazione degli arredi a cura della Galleria Nazionale di Arte Moderna, come museo satellite di quest’ultima, in cui la collezione è stata ricollocata con la stessa disposizione datale dal collezionista negli ambienti dove egli visse. La Casa Museo di Mario Praz, passata nel 2015 alla gestione del Polo Museale del Lazio, e solo nel 2020 alla Direzione dei Musei Statali di Roma, è tra i capisaldi della categoria in Italia: una realtà assolutamente da scoprire, perché consente una immersione totale in un immaginario, che nel caso di Praz riguarda studi e viaggi, peregrinazioni tra ambiti culturali e visivi.

Orari di apertura: tutti i giorni, escluso il martedì, dalle ore 9.00 alle ore 19.00.

Ingressi per gruppi di max 12 persone. Visite di 45 minuti circa con personale addetto, con inizio alle ore 9.00 e ultima visita alle ore 18.00.

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria tramite l’app Musei Italiani o sul portale al link https://portale.museiitaliani.it/b2c/#it/buyTicketless/ca3d21d0-7fea-4be1-ad29-b4ee3ba055ea con calendario dedicato, aperto mese per mese.

Gabriella Massa

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