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La Garbatella, con le sue atmosfere un po’ da fiaba e con i suoi scorci rurali, è stato da sempre luogo cinematografico d’eccellenza.
Nato come esperimento di edilizia popolare negli anni Venti, ispirato al modello inglese della città giardino, presenta il classico assetto dei lotti: palazzetti che richiamano una dimensione senza tempo, con stucchi medievaleggianti, balconcini artistici, grondaie e comignoli immaginifici, circondati da cortili, orti poi tramutati in giardini, spazi esterni comuni dedicati all’asciugatura dei panni o ai giochi dei bambini. Un vero e proprio paesello all’interno della città, ma così lontano dal caos della città ché quasi sembra di girovagare in una dimensione surreale. Gli architetti avevano inconsapevolmente creato un set naturale, dalle notevoli qualità scenografiche.
Oggi ormai, il quartiere viene immediatamente collegato nell’immaginario collettivo alla serie televisiva de I Cesaroni. Qui la famiglia più famosa della fiction italiana vi abita, tra queste strade molte scene sono girate (oltre a quelle di molte fiction poliziesche), e celebre è lo scorcio con la suggestiva scalinata di piazza Giovanni da Triora in cui è ubicata la loro bottiglieria, che nella realtà è la sede del Roma Club Garbatella.
Ma la Garbatella era entrata già da molto tempo nel magico mondo della pellicola cinematografica.

1. “Il quartiere che mi piace più di tutti è la Garbatella”
Così esordisce Nanni Moretti nel suo film più conosciuto, Caro Diario (1993), in cui, nel suo celebre giro in vespa, vaga per le vie di questo quartiere sulle note di I’m Your Man di Leonard Cohen….“e me ne vado in giro per i lotti popolari”. È questo l’episodio, “In Vespa” appunto, che forse più ha omaggiato nella storia del cinema la Capitale e le sue architetture e che, considerando la larga diffusione del film anche al di fuori del nostro paese, porta molti stranieri ad avventurarsi sin qui.
Il suo omaggio alla Garbatella parte da Piazza Damiano Sauli, davanti alla scuola elementare Cesare Battisti (che – come vedremo – già aveva utilizzato in Bianca), per proseguire in Via delle Sette Chiese, da cui svolterà in Piazza Sant’Eurosia e passerà sotto l’arco più famoso del quartiere, continuando lungo via Rubino, via Tosi e via Rho.
Sulle pagine del suo diario appunta che la cosa che gli piace più di tutte è vedere le case, i quartieri. Ma il regista romano, affascinato dai palazzi popolari degli anni ’20, non resiste alla tentazione – proprio come capita spesso a noi – di girovagare per i cortili e di entrare nelle case: “Non mi piace vedere le case solo dall’esterno, ma mi piace anche vedere come sono fatte dentro, e allora suono ad un citofono e faccio finta di fare un sopralluogo e dico che sto preparando un film”. E così lo troviamo all’interno di un affascinante cortile con arco di Via Magnaghi, fingendo di dover fare un sopralluogo per un musical su un pasticcere trotzkista nell’ltalia degli anni Cinquanta.

Guarda il video di “Caro Diario” cliccando sulla foto:

Ma Nanni Moretti aveva già scelto la Garbatella quasi dieci anni prima per una location del film Bianca (1984) interpretata da Laura Morante, in cui la scuola “Cesare Battisti” in Piazza Damiano Sauli diventa il commissariato del lungo interrogatorio finale dell’omicida Michele, impersonato dallo stesso Moretti. La scuola, realizzata in pieno stile razionalista fascista, riceve un aspetto solenne e minaccioso dalla presenza delle quattro aquile littorie che incombono sull’edificio, e sembra stridere con l’aspetto sognante dei lotti che si sviluppano intorno.

 

2. C’eravamo tanto amati (1974) di Ettore Scola con Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Stefano Satta Flores, Stefania Sandrelli, Giovanna Ralli, Aldo Fabrizi
La scuola elementare “Cesare Battisti”, prima ancora di essere utilizzata da Nanni Moretti e poi diventare famosa con la serie tv I Cesaroni, fu set prediletto di molti altri film meno recenti.
Primo fra tutti il nostro preferito, C’eravamo tanto amati, in cui la scuola fa da sfondo ad una veglia notturna per l’iscrizione scolastica. Sugli accordi della commovente ”Ed io ero Sandokan” di Armando Trovajoli, i quattro amici protagonisti si rincontrano dopo dieci anni ed idealmente tirano le somme sulla propria vita: Gianni (Vittorio Gassman) si renderà conto di aver buttato il tempo dietro i soldi e di aver così perso il suo amore; Nicola (Stefano Satta Flores) è diventato un modesto critico cinematografico, ma ha perduto definitivamente la sua famiglia; l’unico vincitore morale appare Antonio (Nino Manfredi), il quale, dopo tanti tradimenti e sofferenze, è riuscito a sposare Luciana(Stefania Sandrelli).

Guarda il video di “C’eravamo tanto amati” cliccando sulla foto:

 

3. Una vita violenta (1962) di Paolo Heusch e Brunello Rondi con Franco Citti, Serena Vergano
Rimaniamo in Piazza Damiano Sauli, dove i due protagonisti Tommaso (Franco Citti) e Irene (Serena Vergano), si incontrano per la prima volta.
Il film fu tratto dal romanzo omonimo di Pier Paolo Pasolini, che ne firmò anche la sceneggiatura. Una vita violenta, così come il precedente romanzo Ragazzi di vita, vuole narrare la vita dei ragazzi nelle borgate romane, e molte sue scene sono ambientate alla Garbatella, come quella in cui il protagonista uccide in un lotto della Garbatella in via Francesco Passino un suo rivale chiamato lo Shangaino, poiché proveniente dalla confinante borgata Shangai (così veniva chiamata l’attuale Tor Marancia, a causa dei periodici allagamenti e dei frequenti fatti di sangue legati alla miseria).

 

4. Le ragazze di Piazza di Spagna (1952) di Luciano Emmer con Lucia Bosè, Renato Salvatori, Marcello Mastroianni, Eduardo De Filippo
La Garbatella fu scelta come location d’elezione già ai tempi del neorealismo. La casa di una delle tre ragazze protagoniste, Marisa, la sartina interpretata da Lucia Bosè, è in Piazza Giuseppe Sapeto, riconoscibilissima dai due archi da cui partono due scalinate: “Marisa abitava a Piazza Sapeto, alla Garbatella, Lotto 23”.
Per questo motivo, moltissimi ciak sono girati tra i lotti affacciati sulla piazza: qui Lucia Bosè avrà una querelle in dialetto romanesco con una rivale in amore; qui si incontrano la sera tutti gli abitanti a chiacchierare e cantare gli stornelli; qui si consuma una scena simpaticissima in cui un pettegolezzo di quartiere passa di bocca in bocca, di finestra in finestra, scatenando la fantasia di tutto il vicinato.

Guarda il video di “Le ragazze di Piazza di Spagna” cliccando sulla foto:

 

5. Audace colpo dei soliti ignoti (1960) di Nanni Loy con Nino Manfredi, Claudia Cardinale, Vittorio Gassman, Renato Salvatori, Gastone Moschin
La casa dove abita Peppe er Pantera (Vittorio Gassman) e dove entra nella scena iniziale del film è in Piazza Eugenio Biffi. Si tratta di uno degli alberghi collettivi, realizzati tra il 1928 e il 1929 su progetto di Innocenzo Sabatini, che rappresentano l’ultima fase del progetto edilizio della Garbatella e il suo snaturamento dal modello della città giardino. Nelle pagine de L’orologio di Carlo Levi, essi sono descritti come ambienti bui e malsani; tuttavia, furono degli esperimenti architettonici che destarono un notevole interesse negli addetti ai lavori e che ancora oggi appaiono dotati di grande fascino.
Gassman nel film entra precisamente nell’Albergo Bianco, quello che il 13 dicembre 1931 venne visitato addirittura dal Mahatma Gandhi, che già in Inghilterra aveva visitato molte città giardino e servizi per l’infanzia della classe operaia.

 

6. Luogo di nascita o di elezione di molti attori romani
Alla Garbatella sono nati alcuni nomi illustri del cinema romano. Veri romani de’ Roma, come il bulletto di strada Maurizio Di Lorenzo, in arte Maurizio Arena, il “povero ma bello” degli anni Cinquanta, a cui è stato intitolato nel 2008 il parchetto di Piazza Brin ed è stata dedicata una targa commemorativa sulla facciata gialla della casa natale. In questa casa vive tuttora la sorella, Rossana Di Lorenzo, scoperta da Alberto Sordi e poi scritturata come la moglie buzzicona dello stesso nell’episodio La camera in Le coppie (1970, di Mario Monicelli) e nel film Il comune senso del pudore (1976, di Alberto Sordi) per apparire ultimamente in Gente di Roma (2003, di Ettore Scola); la donna è un personaggio molto amato nel quartiere e presta ancora il suo volto per le iniziative culturali con il personaggio della Sora Garbatella.
Ma qui sono nati anche l’attore-bambino Enzo Staiola, l’indimenticabile Bruno di Ladri di biciclette (1948, di Vittorio De Sica), ed Enrico Montesano; qui vivono Gigi Proietti e Valerio Mastandrea (nel mentre quest’ultimo si è trasferito nel rione Testaccio).

Guarda la Garbatella nel film “Chi nasce tondo”(2008) di Alessandro Valori con Valerio Mastandrea:

 

7. Il mitico Albertone
Alberto Sordi non nasce alla Garbatella, ma sarà molto legato a questo quartiere perchè andava a trovare spesso le sue amate sorelle, che vivevano in Via Vector Fausto, vicino il teatro Palladium. 
La Garbatella, per questo motivo, ha dedicato il suo personale omaggio al grande attore romano con un disegno commemorativo che si può ammirare sulla facciata di un lotto in via Antonio Rubino.
Inoltre qui Alberto Sordi vestirà i panni del primo personaggio lanciato in radio, quello di MarioPio, il compagnuccio della parrocchietta. La parrocchietta, che rappresenta uno dei punti centrali del film Mamma mia che impressione (1951, di Roberto Savarese), è in realtà l’oratorio San Filippo Neri, collegato a quella che per gli abitanti del quartiere è la Chiesoletta, la chiesa dei Santi Isidoro ed Eurosia in via delle Sette Chiese. Questa piccola chiesa, a cui posero le mani il Canova e Valadier, fu costruita nel 1818 per iniziativa del Monsignor Nicolai per i contadini che lavoravano nella sua tenuta e per i pellegrini che, lungo il percorso delle Sette Chiese, avevano bisogno di ristoro e conforto.

 

8. Totò e Marcellino (1958) di Antonio Musu con Totò, Pablito Calvo
Anche Totò reciterà alla Garbatella. In piazza Nicola Longobardi, dove anticamente vi era una villa romana, e successivamente nel Cinquecento il casino di caccia Sergardi, si trova una scuola materna, la scuola dell’infanzia “Luigi Luzzatti”, chiamata da tutti nel quartiere la Scoletta.
Nel cortile della scuola sono state girate scene di Totò e Marcellino, con il principe De Curtis che diventa per caso lo zio adottivo di Pablito Calvo, il bambino amatissimo di Marcellino pane e vino (1955, di Ladislao Vajda).
Nella stessa scuola, molti anni dopo, gli spettatori ritroveranno Marco Columbro ed Elena Sofia Ricci nella serie Caro maestro.

 

9. Vado a vivere da solo (1982) di Marco Risi con Jerry Calà, Elvire Audray, Lando Buzzanca
Il film, che segna l’esordio del regista Marco Risi, è girato principalmente nelle strade di Milano, ma non si hanno dubbi quando Jerry Calà si ferma davanti ad un cinema a luci rosse: il caratteristico ingresso rotondo non può essere quello del teatro Palladium in piazza Bartolomeo Romano, ispirato all’architettura romana classica e terminato nel 1930 su progetto di Innocenzo Sabbatini, dove si rappresentavano spettacoli teatrali, riviste di avanspettacolo, proiezioni di film pomeridiani per i ragazzi del rione e dove l’Istituto Luce proiettava il cinegiornale.

10. Romanzo criminale (2005) di Michele Placido con Kim Rossi Stuart, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Stefano Accorsi, Jasmine Trinca e Cemento armato (2007) di Marco Martani con Nicolas Vaporidis, Giorgio Faletti, Carolina Crescentini, Ninetto Davoli
Infine, non possiamo non citare alcuni film più recenti della cinematografia italiana, Romanzo Criminale e Cemento Armato. Entrambi sfruttano gli scenografici cortili della Garbatella per ambientare alcune scene. La casa del fratello del Freddo è in via Giovanni Maria Percoto (esattamente di fronte vi è un Commissariato di Polizia, molto utilizzato nella fiction italiana di genere poliziesco), mentre l’appartamento dove abita Diego (Nicolas Vaporidis) è in via Vector Fausto.

Volete scoprire la storia della nascita ed evoluzione architettonica della Garbatella? Potete leggere il mio articolo La Garbatella: storia di una città garbata

Se volete scoprirla con noi passeggiando tra i cortili e i lotti alla ricerca degli angoli più autentici ed inusuali, voi potete unire al nostro slowtour cine-architettonico della Garbatella, in programma domenica 17 marzo ore 15.00.

Potete anche scoprire la storia della Garbatella comodamente sul vostro divano con il nostro slowtalk “Edilizia popolare negli anni Venti e città-giardino a Roma: la Garbatella”

Gabriella Massa

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